Non è uno scherzo: il cortometraggio sul bullismo scritto da Elisabetta Pirro
“Qualcuno ha mai provato a divertirsi mentre tu soffri”?
Elisabetta Pirro nasce come scrittrice di racconti e approda alla sceneggiatura con una serie di cortometraggi dai contenuti sociali molto importanti, che parlano di bambini e adolescenti, di quello che respirano all’interno di famiglie disfunzionali e che riflettono nel mondo che li circonda.
“Gesti d’Amore” è il suo primo lavoro, e parla della violenza psicologica intrafamigliare sui minori. Il suo secondo cortometraggio, “Non è uno scherzo”, di cui Psychofilm vuole parlarvi oggi, tratta con grande delicatezza il tema del bullismo, ed è inserito all’interno di un progetto ideato da lei, da Luciano Peritore e Domenico Zingaro, il cui scopo è quello di diffondere nei luoghi in cui i ragazzi si trovano ad interagire (scuole, carceri minorili, oratori, ecc.) un messaggio di sensibilizzazione al fenomeno, che coinvolga anche gli adulti.
Il linguaggio cinematografico ha la capacità di parlare di temi importanti come questo suscitando emozioni: educare, fare promozione della salute, informare, attraverso un metodo coinvolgente a livello emotivo è il modo più efficace per lasciare il segno, per cambiare il modo di vedere le cose, per lasciare memorie consolidate.
Il cortometraggio (regia di Davide Enrico Agosta), viene ceduto gratuitamente alle scuole che ne facciano richiesta per permettere, nei luoghi in cui più comunemente il bullismo si verifica, la costruzione di un dibattito tra ragazzi, insegnanti, genitori, utile a rompere la barriera di silenzio che spesso circonda questo fenomeno, il quale sta assumendo, negli ultimi anni, caratteristiche sempre più violente, a causa della diffusione delle nuove tecnologie. Nel cortometraggio, si fa infatti riferimento anche agli atti di cyberbullismo, in una scena in cui delle adolescenti diffondono dei contenuti fotografici intimi di una loro compagna.
“Vogliamo sensibilizzare davvero e non lasciare che i fatti siano solo notizie di cronaca che ci limitiamo a leggere, girando la pagina appena finito l’articolo”.
“Non è uno scherzo” è un progetto nel progetto, in quanto “Vede coinvolti, oltre agli altri, anche alcuni ragazzi del Carcere Minorile Beccaria, ora ospiti presso la Comunità Kayros gestita e presieduta da Don Claudio Burgio. Si è creata per loro un’opportunità, responsabilizzandoli rispetto a un lavoro corale e focalizzandoli verso un obiettivo preciso”.
Il titolo del cortometraggio è molto efficace, e ne preannuncia pienamente i contenuti: i giovani attori, attraverso la sceneggiatura sapiente di Elisabetta Pirro, dicono spesso, prima di perpetrare una violenza psicologica o fisica su un proprio coetaneo: “Facciamogli uno scherzo”. Inoltre, non sono solo i bulli a minimizzare, ma anche gli adulti. Quante volte sentiamo descrivere dai genitori degli atti criminali commessi dai loro figli come delle bravate? Il bullismo non è mai uno scherzo. È una condotta seria, con serie conseguenze psicologiche sulle vittime, tali da portare, in alcuni casi, anche al suicidio.
“Vogliamo dare una possibilità di ascolto a tutti i soggetti coinvolti: bulli, vittime, genitori e adulti in genere. Il silenzio e la paura non aiutano. Chiudersi in sé pensando che passerà non è sufficiente e anzi, non serve a niente. Il bullo non smette. Bisogna aiutarlo a smettere. E quindi parlare di quello che si sta subendo – con un adulto o anche con un amico di cui ci fidiamo e che può aiutarci a ridurre la portata della paura – aiuta sia noi, come vittime, sia il bullo che, con il suo comportamento manifesta un disagio. È solo così che possiamo aiutarlo a cambiare”.
“Non è uno scherzo” è un lavoro molto curato; in una ventina di minuti vengono trattati tutti gli aspetti di questo fenomeno: il bullismo individuale e quello di gruppo, l’emulazione dei comportamenti negativi del “leader” come ricerca di accettazione e conferma sociale, la scelta della vittima debole, l’uso della violenza verbale, fisica, tecnologica, il danneggiamento o l’appropriazione di oggetti della vittima, la noncuranza degli adulti, che non vedono o non intervengono, la presenza di ragazzi che si ribellano alla violenza sui loro compagni, li sostengono, e innescano un meccanismo virtuoso denunciando questo tipo di condotte.
Elisabetta Pirro sta lavorando a un nuovo cortometraggio, in montaggio in questi giorni, dal titolo “La vita in un sorso” che si colloca all’interno di una campagna di sensibilizzazione tra i giovani sul rischio dell’uso di alcol, dal titolo “Bersi la vita”. Un altro importante strumento di promozione della salute, un altro importante progetto sociale che Psychofilm è felice di promuovere.
Trailer di “Non è uno scherzo”