La caduta: il cortometraggio di Luca Barera sulla solitudine degli anziani
Sono anni ormai che faccio divulgazione sull’arte del cinema indipendente e sono lieta pertanto di presentare oggi il lavoro attento e appassionato del regista Luca Barera, che ho conosciuto in fase iniziale di ideazione del suo cortometraggio “La caduta”, progetto in cui ho creduto e che Psychofilm ha sostenuto con la sua partnership.
“La Caduta” nasce da un Soggetto che mi è stato presentato da Luca De Boni. Da tempo cercavo di scrivere una sceneggiatura per raccontare la solitudine degli anziani e nella sua sceneggiatura ho intravisto dei buoni spunti. (Luca Barera)

“La caduta” racconta la storia di una anziana signora, Mariuccia, rimasta vedova dopo la morte dell’amato marito. Mariuccia è una bella donna, con una classe e una dignità ammirevoli. È lucida e autosufficiente, ma i suoi movimenti sono diventati più impacciati a causa di alcuni tremori alle braccia che iniziano a farle temere che i suoi figli decidano di mandarla in una casa di riposo.
Un giorno, uscendo dalla doccia, Mariuccia scivola sul pavimento e si procura un occhio nero e un infortunio a un braccio. Questo incidente domestico potrebbe spingere i suoi famigliari a prendere una decisione definitiva sul suo ritiro in una struttura, così la donna decide di tenere nascosto l’accaduto e di recarsi da sola presso una clinica per farsi curare.

I rapporti con Grazia, la sua vicina di casa, persona sola e anziana come lei, sono tutt’altro che solidali e mantenere segreto il suo infortunio porta Mariuccia a subire un vero e proprio ricatto da lei, fino al giorno in cui Grazia, accanita fumatrice, viene portata via da un’ambulanza, sotto lo sguardo spaventato ma parzialmente sollevato di Mariuccia.
Superata la convalescenza, durante un pranzo con i figli e i relativi partner, che Mariuccia vorrebbe fosse perfetto, un improvviso tremore al braccio fa sì che l’anziana signora faccia cadere proprio di fronte a loro la zuppiera che sta portando in tavola, facendo tornare più forte di prima la minaccia dell’RSA.
A Mariuccia non resta altro da fare che cercare di farsi comprendere dai propri figli, attraverso una telefonata che nel film non ha risposta, ma che speriamo possa dar vita ad un finale positivo.
Mi auguro che il film aiuti le persone a riflettere sulla precarietà della vita, rivalutando il loro rapporto con i propri genitori e nonni, e a condividere qualche momento con loro, che a noi potrebbe risultare irrilevante, ma può dare un senso alla loro giornata. Il lavoro, la famiglia, i figli, gli amici rappresentano un impegno, ma se sei e hai tutto questo è grazie alle persone che ti hanno cresciuto. (Luca Barera)

“La caduta” è una storia che narra un’età in cui il passato diventa sempre più importante, il presente sempre più difficile da vivere e il futuro sempre più breve e scarno di obiettivi; è una storia che racconta la solitudine, la paura e la difficoltà di comunicazione tra le generazioni, il timore degli anziani di mostrare ai figli le loro emozioni e fragilità, la consapevolezza su ciò che si è perso e ciò che si può perdere: l’autonomia, prima di tutto, la propria casa piena di ricordi, le proprie rassicuranti abitudini e la vicinanza delle persone significative.
Raccontare la solitudine di una persona anziana mi tocca personalmente, perché vivo quotidianamente e volontariamente a contatto con i miei nonni, perché sono loro le persone che mi hanno cresciuto e con le quali ho passato più tempo nella mia infanzia; sono i miei primi fan e sempre pronti a darmi supporto anche quando non ne hanno la competenza tecnica. (Luca Barera)
Maggiori informazioni sul film sono disponibili qui.