Nido di vipere: il thriller sud coreano campione d’incassi
“Nido di vipere” (Titolo originale: “Beasts Clawing At Straws”), è un thriller sud coreano campione d’incassi diretto da Kim Yong-Hoon, tratto dall’omonimo romanzo del giallista giapponese Keisuke Sone. Il film uscirà nelle sale italiane a settembre, e io ho voluto vederlo in anteprima per voi.
Il lungometraggio ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria al Festival di Rotterdam, il premio per il miglior montaggio da Blue Dragon Awards e il premio “I migliori 10 film dell’anno” della Korean Association of Films Critics Awards.
Nel cast spicca la presenza di Jeon Do-Yeon, premiata come Miglior Attrice a Cannes 2007, di Jung Woo-Sung e Youn Yuh-Jung, Premio Oscar per il film “Minari”.
Un film dalle atmosfere pulp e noir che ricorda i lavori di Tarantino (anche se, purtroppo, con un’attenzione minore, rispetto al regista americano, alla colonna sonora, pressoché inesistente) e dei fratelli Coen.
La storia viene narrata in capitoli, come “Kill Bill vol.I e II” e attraverso salti temporali anch’essi di tarantiniana memoria, che costruiscono con una sceneggiatura perfetta i pezzi di un puzzle intricato che si svela nella sua completezza solo al posizionamento degli ultimi tasselli.
Esiste uno squalo chiamato “Squalo Toro”. Quando incinta, la femmina porta nel ventre circa 50 uova. I piccoli iniziano a mangiarsi a vicenda nella pancia della madre. Solo uno nascerà e diventerà un feroce predatore. [Tratto dal capitolo: “Lo Squalo”]
I personaggi principali del racconto sono: un umile inserviente, che insieme alla moglie si prende cura della burbera madre anziana, un doganiere indebitato fino al collo, minacciato dal suo feroce strozzino, la sua compagna, macchiavellica truffatrice, e una prostituta vittima di violenza domestica. Intorno a loro, giocano le loro parti dei personaggi che è difficile definire “non protagonisti”, poiché estremamente ben caratterizzati e indispensabili come ulteriori elementi di disturbo ad una narrazione già densa di colpi di scena (un poliziotto viscido, dei criminali spietati, una suocera cinica, un amante mentalmente poco brillante, un fuggitivo).
Le vite dei quattro protagonisti sono caratterizzate dal legame con il denaro e condividono una realtà di relazioni difficili. Tra omicidi, tradimenti, colpi di fortuna e sfortuna, le loro storie s’incrociano, portandoli in guai sempre più profondi, in un disperato gioco senza esclusione di colpi.
Inganna o verrai ingannato. Mordi o verrai morso. Vivi o muori.
La narrazione si apre con il ritrovamento di una borsa piena di denaro da parte dell’inserviente, che a fine turno presso la sauna dove lavora, trova abbandonata all’interno di un armadietto. Il ritrovamento si rivela da una parte un’inattesa fortuna, viste le difficoltà economiche in cui versa la famiglia dell’uomo, dall’altra una grande insidia, che porta dietro di sé un intreccio di storie di spietati malviventi ed esistenze miserabili.
Uno sguardo attento al film, rivela una sceneggiatura curata nei dettagli, che svela in modo graduale la direzione e il significato dell’intreccio, ottimamente studiato. Alcuni particolari ritornano nel corso della storia, come il pacchetto di Lucky Strike e il camion, una sorta di reinterpretazione di serie A di “Final Destination”, o la borsa ritrovata per due volte all’interno di un armadietto, a ricongiungere il filo della trama, con l’obiettivo sempre ben puntato sul destino (nel primo caso beffardo e nel secondo clemente e con un forte sapore di giustizia).
Con una sceneggiatura fresca e incalzante basata sulle caratteristiche del thriller e della commedia nera, volevo raccontare un intreccio di storie molto diverse tra loro ma legate da un destino ineluttabile. (Kim Yong-hoon)
Cosa faresti al loro posto?
Anche se il film descrive personaggi che si stanno lentamente trasformando in bestie che non esitano davanti a nulla e giustificano l’immoralità, questo film racconta una storia normale che può accadere nella vita reale, quindi ho fatto il possibile per mostrare la loro disperazione. I personaggi di Nido di vipere rappresentano la disperazione della realtà contemporanea e per questo possiamo immedesimarcisi. Proprio come suggerisce il titolo, tutti i personaggi del film vengono spinti verso un baratro dove devono aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di non precipitare. Potrebbero sembrare personaggi spietati, ma mentre viviamo le loro situazioni da spettatori, impariamo mano a mano a simpatizzare e a tifare per loro.
Non solo, Nido di vipere mette in scena personaggi e situazioni ironiche in maniera divertente. Offre una miscela accattivante di violenza, stupidità e oscurità che si svolge in modo imprevedibile. Il desiderio di questi personaggi di vivere vite normali e senza imprevisti risulta molto ironico agli occhi del pubblico. Da Yeon-hee, che vuole cancellare il suo passato e ricominciare da capo, a Tae-young, che subisce le continue minacce da uno strozzino, e Joong-man che deve fare un lavoro part-time a bassa retribuzione per sbarcare il lunario, il film pone la domanda: cosa faresti al loro posto? (Kim Yong-hoon).