Psicoporno – Dodici racconti alla ricerca di Eros
Psicoporno – Dodici racconti alla ricerca di Eros è un libro edito da Buendia Books e non un film, ma potrebbe esserlo, perché dipinge dodici sfumature diverse della sessualità, utilizzando generi letterari differenti che spaziano dal thriller, al mitologico, al simbolico, all’ironico. Potrebbe essere un film a episodi, come The ABCs of Death, Creepshow, Due occhi diabolici o German Angst, oppure anche una serie tv di dodici puntate.
Dato che qualcuno ha già mostrato interesse in merito alla eventuale trasposizione visiva di quest’opera, che una delle autrici che l’ha scritta (Laura Salvai) è anche la fondatrice e proprietaria di Psychofilm e che la casa editrice che l’ha pubblicata è già avvezza alle contaminazioni tra letteratura e cinema (ha infatti curato le novelization dei film di Pupi Oggiano), non potevamo che essere i primi ad anticipare questa idea. Un’idea audace, come le autrici che hanno scritto Psicoporno, come Francesca Mogavero di Buendia Books che lo ha pubblicato.
Noi abbiamo avuto il coraggio di scriverlo, Buendia Books di pubblicarlo, ora a voi non resta che avere il coraggio di leggerlo, e magari di farlo diventare una bella sceneggiatura, chissà… (Laura Salvai)
Passione per il cibo e i corpi grassi, per i cadaveri, per i manichini; fluidi corporei che creano catastrofi o curano malattie; storie mitologiche e di pirati; nodi che rendono liberi; sostanze usate per potenziare la mente che invece la disorganizzano; dildi con un cuore; storie di dominazione e sottomissione; persone e relazioni idealizzate che rivelano i loro lati più oscuri; crimini inaspettati. Un Black Mirror in cui specchiarsi, o da cui allontanarsi, vedete voi.
Psicoporno – Dodici racconti alla ricerca di Eros di Valeria Bianchi Mian, Debora Riva e Laura Salvai gioca con i temi legati alla sessualità atipica e con le parole e le immagini, si libra leggero verso le vette luminose del piacere e si cala a picco negli abissi più oscuri e profondi dell’Essere. Dodici racconti di sangue e muscoli, di pelle e latex, che narrano di rituali sadici e masochistici, di giochi onanistici dell’Io e di relazioni che si intrecciano nel mondo sommerso dei disturbi parafilici, delle condotte criminali, della voluttà più estrema, del desiderio squisitamente umano.
Tutto questo basterebbe per dedicare a Psicoporno uno spazio nella nostra rubrica Bibliocinefilia, che è proprio dedicata ai libri che diventano dei film, ai film che diventano libri e ai libri che potrebbero essere dei film (o delle serie tv). Ci sono però anche altri ingredienti che rendono questa antologia interessante per Psychofilm: il primo è che nei dodici racconti sono contenute molte citazioni cinematografiche (tra cui il film Psycho di Alfred Hitchcock, manco a dirlo), il secondo è che alcune trame si sviluppano in uno stile fortemente influenzato dal linguaggio del cinema.
Sono un’appassionata di storie. Ne ascolto moltissime nel mio lavoro di psicologa, dai miei pazienti. Inoltre amo leggere, scrivere, guardare film e ascoltare canzoni. La mia vita è fatta di storie, ascoltate, viste e lette. È difficile pensare che tutto questo non abbia influenzato il mio modo di scrivere. C’è anche poi un gusto o inclinazione personale, che mi ha portato ad approfondire temi specifici a livello professionale, come quello della sessualità e del trauma, o a prediligere certi generi cinematografici e letterari rispetto ad altri.
In questo libro mi è piaciuto usare il racconto diretto, in prima persona o attraverso i dialoghi, e in questo caso possiamo dire, in effetti, che i miei racconti possano rappresentare un po’ il linguaggio della sceneggiatura cinematografica, più immediata e “visiva”. La differenza tra il cinema e la scrittura è proprio questa: il messaggio contenutistico è uno solo, quello dello sceneggiatore o dell’autore, ma mentre nel primo caso vengono fornite allo spettatore anche le immagini, nel secondo caso i lettori possono vedere nelle loro teste il loro personale film. Questo mi piace molto, spero che i miei racconti diano vita a tanti film un po’ diversi, nella mente di chi li leggerà. (Laura Salvai)
Per aiutare l’immaginazione dei lettori, è stato fornito anche qualche spunto visivo sui racconti, grazie alle illustrazioni di Valeria Bianchi Mian, che integrano alcuni elementi, schizzi e parole prodotti dalle altre due autrici. La trasposizione visiva di Psicoporno – Dodici racconti alla ricerca di Eros è quindi già iniziata: registi, sceneggiatori e produttori, adesso sta a voi portarla a termine!
Sul sito Sex+ – Sessualità Positiva uno spazio dedicato a Psicoporno – Dodici racconti alla ricerca di Eros, con i perché e i percome della sua esistenza. Perché Psico e perché Porno. Come leggerlo e dove trovarlo. Interviste alle autrici e video di presentazione…insomma, tutto quello che serve sapere su questa pubblicazione lo trovate qui: