Tutte lo vogliono
“Voi il piacere non ve lo meritate. Addio”
Ilaria Spada – Francesca
“Tutte lo vogliono” è il primo film italiano a occuparsi, seppur con ironia e leggerezza, di un tema importante e poco discusso nel linguaggio cinematografico: l’anorgasmia femminile.
Molto tempo è passato da quando Sally diceva a Harry che le donne sanno fingere molto bene l’orgasmo, nella scena cult del film “Harry, ti presento Sally”, eppure, come Brignano (che interpreta Orazio) dice nel film di Alessio Maria Federici, ancora moltissime donne tengono all’oscuro il partner sul loro disturbo sessuale, per vergogna, o per timore di far sentire l’altro come non all’altezza, o per svariate altre ragioni psicologiche, culturali o relazionali.
Chiara (interpretata da Vanessa Incontrada) rappresenta una di queste donne, che vive l’anorgasmia con grande disagio e cerca in ogni modo di risolvere il suo problema, prima attraverso l’utilizzo di sex toys (il suo bagno è pieno di vibratori a forma di paperella) e poi partecipando ad un gruppo di sostegno. Il gruppo terapeutico, però, a un certo punto si sfalda, perché emerge che il conduttore, unico uomo a partecipare agli incontri, ha avuto una condotta deontologicamente scorretta, finendo con l’avere delle relazioni sessuali con la maggior parte delle partecipanti.
Chiara è una food designer di successo, con una madre un po’ invischiante che cerca di sistemarla con un vecchio compagno di scuola, Francesco, uomo molto attraente per il quale Chiara aveva preso una cotta in adolescenza, non ricambiata perché lei era un “brutto anatroccolo” che doveva ancora trasformarsi nella affascinante donna di oggi. Le attenzioni di Francesco vanno a segno e i due iniziano a frequentarsi, ma Chiara scopre ben presto che nonostante il suo sogno di ragazzina si sia realizzato, il suo problema persiste.
Un giorno, una compagna del gruppo terapeutico, rivela, durante un incontro, di aver risolto definitivamente le sue difficoltà, grazie all’aiuto di un esperto, che chiama in modo evocativo “GPS” (Generoso Partner Sessuale). Chiara, allora, le chiede di organizzarle un appuntamento con lui ma, il giorno del previsto incontro, l’uomo ha un incidente stradale, provocato dalla stessa Chiara, proprio sotto casa sua, senza che lei si accorga di nulla.
Inizia così una serie di equivoci che porteranno Chiara a credere che il GPS sia Orazio, trovatosi per puro caso nel suo palazzo all’ora del presunto incontro. Orazio lavora in un negozio di animali, e si occupa della loro toelettatura. Si veste con un costume da cane e si sposta con un’auto simile a quella di Ace Ventura, con tanto di orecchie e rivestimento di pelo. Nel tempo libero gira filmati su animali buffi, che pubblica su youtube.
Da anni Orazio non ha rapporti sessuali con una donna, in seguito alla fine della sua ultima storia, è impacciato e timido e non si aspetta che una donna elegante e bella come Chiara si interessi a lui (“Se una bona si avvicina, non ti fidare”). E infatti, Orazio scopre, dopo un periodo di frequentazione con lei, che la donna lo ha scambiato per un esperto del sesso; a questo punto, non si deprime e invece approfitta della situazione per far firmare a Chiara un contratto bizzarro e farle fare una serie di cose altrettanto bizzarre, un po’ a scopo di vendetta e un po’ per avere più tempo per conoscerla e farsi conoscere. Il suo goffo modo di fare, inaspettatamente, aiuta gradualmente la ragazza a sentirsi più a suo agio con se stessa e a riscoprire la dimensione del piacere in modo più allargato, e non solo limitato all’ambito della sessualità.
Il titolo del film non deve trarre in inganno, infatti Orazio non diventa oggetto di desiderio di tutte le donne. Il titolo si riferisce, più probabilmente, al fatto che tutte le donne vogliano raggiungere l’orgasmo, tema principale di questa pellicola.
Non vi rivelo come finisce la storia, anche se come tutte le commedie ha una conclusione abbastanza scontata. Non dico neanche che questo lavoro sia un capolavoro, per usare un gioco di parole. Però è apprezzabile che metta in scena un tema importante come quello del benessere sessuale.
L’orgasmo ritardato o assente è il disturbo della sessualità femminile più diffuso. Spesso è legato a situazioni traumatiche pregresse, a un’educazione rigida, a una scarsa conoscenza del proprio corpo o a una scarsa conoscenza del funzionamento della risposta sessuale, alla difficoltà a lasciarsi andare e a un esercizio esasperato del controllo, a problemi relazionali (es. conflittualità di coppia), ad una stimolazione non adeguata e non sufficientemente prolungata, e a molte altre ragioni, prettamente psicologiche (pensieri “tossici”, emozioni disturbanti), che difficilmente riescono ad essere risolte senza un aiuto professionale (e non mi riferisco ai GPS, anche se un partner attento e non egocentrato può fare la differenza, esperto o no che sia).
Il benessere sessuale è fondamentale e fa parte del benessere generale di ogni persona e delle sue relazioni. Se dunque siete come Chiara, Francesca, Giovanna, Carla, non vi rassegnate a una condizione che può essere certamente cambiata e provate a parlare con un esperto (es.con uno psicoterapeuta sessuologo).
Perché che tutte lo vogliano o no, tutte lo meritano, il piacere.
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