Psychofilm

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Film psicologici e psicologia spiegata attraverso il cinema

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Lars e una ragazza tutta sua

Sono passati più di dieci anni dall’uscita nelle sale di questo film di Craig Gillespie, ma a Psychofilm piace ripescare le vecchie visioni, soprattutto quando sono così originali e interessanti.

Lars Lindstrom (interpretato da un bravissimo Ryan Gosling) è un ventiseienne introverso, che non ama essere toccato dalle persone perché se qualcuno prova anche solo a sfiorarlo lui sente un dolore insopportabile sulla pelle; la sua vita sociale è inesistente, ed egli trascorre la maggior parte del suo tempo al lavoro o nella solitudine, nonostante suo fratello Gus e sua cognata Karin cerchino in tutti i modi di renderlo partecipe delle loro vite. Lars abita in un garage vicino alla loro casa e ogni volta che i due gli chiedono di cenare da loro, lui declina l’invito senza preoccuparsi neanche di trovare una scusa. Per questo motivo si stupiscono quando Lars li informa che una ragazza di nome Bianca, che ha conosciuto su internet, è venuta a trovarlo e che desidera fargliela conoscere. Gus e Karin sono felici che finalmente Lars sia uscito dal suo isolamento, ma rimangono allibiti quando Lars si presenta a cena con una sex doll in silicone. Lars afferma che Bianca non può camminare e sarà necessario procurarle una sedia a rotelle e nonostante la bambola sia vestita in modo provocante, con stivali in lattice e maglia e calze a rete, sostiene che sia una missionaria. Karin e Gus portano Lars dal medico del paese, con la scusa di far fare un check up a Bianca, e la dottoressa, che ha anche una laurea in psicologia, consiglia alla famiglia di assecondare il ragazzo in questa sua bizzarra relazione amorosa. Aiutati anche dai vicini, dai colleghi di lavoro di Lars e da tutta la comunità, Karin e Gus accolgono dunque Bianca come la fidanzata ufficiale del giovane, che inizia ad essere portata ovunque, anche in chiesa.

Un particolare interessante del film, dal punto di vista psicologico, è che Bianca appare essere una sorta di oggetto transizionale per Lars, che gli permette di sperimentarsi nelle relazioni in sicurezza e avvicinarsi lentamente ai legami reali. In questa transizione viene aiutato da tutti gli abitanti del suo paese, che piano piano iniziano ad allontanarlo dal legame simbiotico con la bambola, con la scusa di portarla dal parrucchiere o di coinvolgerla in opere di volontariato. La bambola diventa anche un motivo per Lars di uscire dall’isolamento, partecipare alle cene di famiglia e alle feste, e avvicinarsi lentamente a una relazione sentimentale vera, con una collega di lavoro che da sempre ha un debole per lui e non si scoraggia neppure quando lo vede portare in giro la sua fidanzata immaginaria.

La bambola non è il primo oggetto transizionale di Lars, ma si sostituisce ad una copertina di colore pallido all’uncinetto che prima dell’arrivo di Bianca Lars teneva sempre vicino a sé, come Linus.

Di che disturbo soffre Lars? È forse schizofrenico? Lars manifesta chiaramente la presenza di un delirio, ha forse anche delle allucinazioni uditive, dato che dialoga con Bianca come se la bambola gli rispondesse. Pare presentare una scarsa espressione delle emozioni, ma si può parlare di veri sintomi negativi? D’altra parte la scarsa espressione di emozioni pare essere una caratteristica di Lars preesistente e abbastanza consolidata, non sembra vi sia una diminuzione di questa capacità nel corso della storia. Lars non funziona molto bene a livello di relazioni interpersonali, ma sembra più disinteressato ad esse che incapace; ad esempio non sembra da subito provare piacere o desiderio di relazioni affettive famigliari. Lars ha una buona cura di sé e riesce a funzionare bene in alcune situazioni e contesti, ad esempio in ambito lavorativo.

Lars non sembra avere un livello elevato di compromissione e la progressione positiva abbastanza rapida che manifesta nel film mi farebbe tendere all’esclusione di questa categoria diagnostica. Inoltre, se teniamo in considerazione gli indizi stagionali e relativi alla gravidanza della cognata sul tempo trascorso dalla prima manifestazione del delirio e la sua remissione, possiamo ipotizzare che il disturbo di Lars si sia manifestato per un periodo inferiore ai sei mesi stabiliti dal criterio C per la schizofrenia del DSM-V.

Ha forse un disturbo schizofreniforme? Potrebbe essere più adatta questa diagnosi, a livello di tempo di manifestazione dei sintomi indicati nel criterio A (deliri, allucinazioni…). Però ci sono altre manifestazioni emotive e comportamentali di Lars che non troverebbero spiegazione con una diagnosi di questo tipo.

La dottoressa che lo ha in cura, nel film, fa una diagnosi di disturbo delirante. I deliri sono sono “convinzioni fortemente sostenute che non sono passibili di modifica alla luce di evidenze contrastanti”. È del tutto inutile il tentativo di Gus iniziale di evidenziare al fratello che la sua fidanzata non è una donna vera ma una bambola. Il fatto che Lars conversi con Bianca come se lei rispondesse alle sue domande e dialogasse con lui fa supporre che egli abbia anche delle allucinazioni uditive. Nel disturbo delirante “le allucinazioni, se presenti, non sono preminenti e sono correlate al tema delirante”; essendo Lars convinto di essere in una relazione con una persona reale, il fatto di sentirla parlare pare dunque legato al delirio stesso. Questa diagnosi sarebbe rispettata anche relativamente al criterio C indicato dal DSM-V: “Il funzionamento, a parte l’impatto del/dei delirio/i o delle sue ramificazioni, non risulta compromesso in modo marcato e il comportamento non è chiaramente bizzarro o stravagante”.

Il tipo di delirio di Lars può essere considerato di tipo erotomanico? “Questo sottotipo si applica quando il tema centrale del delirio è che un’altra persona sia innamorata dell’individuo”. Non siamo di fronte a una persona ma a una bambola.

Il contenuto del delirio può essere considerato non bizzarro, dato che deriva da comuni esperienze di vita (una relazione amorosa)? Oppure il fatto che la bambola sia un oggetto inanimato che non potrebbe mai essere considerato un essere umano vivo, classificherebbe questo delirio tra i deliri bizzarri?

Una ulteriore ipotesi da prendere in considerazione è che ci possa essere in Lars la presenza concomitante di due disturbi mentali. Ad esempio appunto la presenza di un disturbo delirante e di un disturbo di personalità, come quello schizoide, che mi sembra il più probabile da quanto emerge dalla narrazione del film.

Disturbo schizoide di personalità (DSM-V)

A. Un pattern pervasivo di distacco dalle relazioni sociali e una gamma ristretta di espressioni emotive in situazioni interpersonali, che inizia nella prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:

1.Non desidera né prova piacere nelle relazioni affettive, incluso il far parte di una famiglia.

Lars evita sistematicamente, prima della comparsa del suo delirio, i contatti con il fratello e la cognata, declina i loro inviti a casa, e pare del tutto disinteressato al sentirsi parte della loro famiglia.

2.Quasi sempre sceglie attività individuali.

Lars si isola molto e non partecipa ad attività ludiche in gruppo.

3.Dimostra poco o nessun interesse di avere esperienze sessuali con un’altra persona.

Lars addirittura non mostra interesse per il sesso neanche con la sua fidanzata immaginaria, benché Bianca sia una sex doll, acquistata su un sito di sex toys.

4.Prova piacere in poche o nessuna attività.

5.Non ha amici o confidenti, eccetto i parenti di primo grado.

6.Sembra indifferente alle lodi o alle critiche degli altri.

7.Mostra freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita.

Anche questi ultimi quattro punti paiono calzare bene alla personalità di Lars.

Laura Salvai

Sono psicologa, psicoterapeuta a orientamento cognitivo-comportamentale, sessuologa clinica e terapeuta EMDR. Amo le storie e mi piace scriverle, leggerle, ascoltarle e raccontarle. Sono la fondatrice del gruppo Facebook "PSYCHOFILM" e la proprietaria di questo sito. Il cinema è per me una grande passione da sempre, diventata con il tempo anche uno dei miei principali impegni professionali.